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Progetto Orgères: una ricetta vincente di archeologia partecipata - Archeostorie Magazine

Progetto Orgères: una ricetta vincente di archeologia partecipata

14 Novembre 2018
A Progetto Orgerès tutto è organizzato in prima persona dagli studenti, che imparano così a gestire uno scavo per davvero

Ingredienti: tredici studenti, due professori, una restauratrice, un sito archeologico, determinazione q.b.

Procedimento: amalgamare con cura gli ingredienti servendosi di una trowel. Passare il composto al setaccio per eliminare eventuali tracce di sconforto e fatica. Far cuocere tutto l’anno e servire d’estate, innaffiando – a piacere – con una grolla.

Una ricetta semplice ma ben fatta

Una ricetta apparentemente semplice quella di Progetto Orgères, un programma di ricerca archeologica dell’Università di Torino, portato avanti dal 2014 con costanza e determinazione da alcuni studenti del Corso di laurea triennale in beni culturali, con indirizzo archeologico, sotto la guida dei professori Chiara Maria Lebole e Giorgio Di Giangi.

Il sito di Orgères si trova in Valle d’Aosta, nei pressi del comune di La Thuile, a 1655m di altitudine. La storia che narra si snoda tra il I e il XVIII secolo d.C. ed è illustrata da un edificio e da ceramica di età romana, da una struttura con focolare dell’alto medioevo, da una vasta stalla rettangolare del basso medioevo, e da una linea difensiva e una ridotta di età moderna.

I mille volti di Progetto Orgères

Il Progetto Orgères non è semplicemente una campagna di scavo per studenti. È un campo di prova, una fabbrica di idee e talenti, è l’occasione per degli aspiranti archeologi di mettere le mani in pasta e fornire in modo concreto il proprio contributo a una ricerca. I professori Lebole e Di Giangi incentivano gli studenti a gestire in prima persona lo scavo, a comunicarlo, a rendere attiva e partecipe l’amministrazione del Comune in cui si trova, a spingere tutti i cittadini a interessarsi e a comprendere l’archeologia.

Per raggiungere l’obiettivo si lavora tutto l’anno: da settembre a giugno si studiano i reperti, si propongono nuove zone da indagare, si progettano attività per raccogliere fondi e coinvolgere la gente in vista della campagna di scavo nelle settimane a cavallo tra luglio e agosto. Progetto Orgères trae la sua forza dal desiderio di imparare dei ragazzi e dal loro coraggio di realizzare una costante e duratura campagna di ‘archeologia partecipata’ a beneficio dei cittadini tutti e della ricerca.

Le attività pianificate nel corso dell’anno sono più di un semplice contorno utile ad accompagnare il piatto forte dello scavo. Rappresentano il vero legame tra gli ingredienti: come la farina in una torta o il latte in una cioccolata calda. Hanno il duplice obiettivo di spingere i giovani archeologi a cimentarsi con la gestione di uno scavo e divulgare al pubblico il mestiere dell’archeologo in maniera accattivante e scientificamente corretta.

Progetto Orgères: la mostra

Progetto Orgères: la mostra

Le attività

È nata così Caccia al coccio, attività rivolta ai bambini che mostra loro – attraverso una serie di prove e indovinelli – come si svolge una giornata di lavoro a La Thuile: dallo scavo di reperti allo studio dei disegni ceramici, dalla realizzazione di rilievi all’importanza del lavoro di squadra.

Lo scavo prende la parola anche nelle giornate organizzate in collaborazione con gruppi di rievocazione storica che, affiancati dagli studenti, narrano episodi di storia passata prendendo come punto di riferimento il materiale scavato. E la storia del luogo rivive anche attraverso Pedalare sulla storia che offre agli appassionati di sport un assaggio della valle non solo dal punto di vista naturalistico ma soprattutto storico e culturale. Inoltre, conferenze-aperitivo in cui gli studenti offrono pillole di archeologia agli intervenuti, aggiungono sapore al già ricco programma di attività.

Fiore all’occhiello del Progetto Orgères è ArcheOrgères – Il gioco, un gioco di società ideato da Chiara Cerrone come tesi di laurea: una proposta didattica inedita che coinvolge chi vi gioca in un’esperienza virtuale di scavo nel sito di La Thuile. Seguendo il percorso dello scavo, il tabellone accompagna i giocatori nella raccolta di strumenti e reperti, assolutamente fedeli a quelli presenti a Orgères. Alcuni imprevisti calano chi gioca nella vita quotidiana dello scavo, fatta di scelte difficili e problemi da risolvere.

Scopo del gioco non è arrivare per primi, ma ottenere il maggior numero di punti, come simbolo di un lavoro svolto con perizia e cura. A raccontare la vita degli archeologi è anche la confezione di ArcheOrgères: non una scatola, ma una cartellina simile a quella in cui si ripongono i materiali cartacei di supporto allo scavo.

Strumenti fondamentali per la comunicazione del progetto e delle attività sono i canali social. Le pagine Facebook e Instagram di Progetto Orgères sono state create su iniziativa degli studenti e vengono gestite con costanza mostrando al pubblico le novità e i progressi della ricerca.

ArcheOrgères - Il gioco

ArcheOrgères – Il gioco

Crowdfunding

Per finanziare il Progetto Orgères non bastano ovviamente i 3mila euro stanziati annualmente dal Comune. Ancora una volta, dunque, gli studenti si sono cimentati con le difficoltà nella gestione di uno scavo archeologico cercando indipendentemente i fondi. Grande successo hanno avuto collanine e magneti di ceramica modellati dai ragazzi a forma di fusaiola, copiando le fattezze di quelle trovate nel sito.

Fedele partner del progetto di ricerca è la Centrale Laitiere della Valle d’Aosta, direttamente connessa allo scavo per le attività casearie che vi si svolgevano in passato. Notevole impulso ai finanziamenti è stato fornito anche da due campagne di crowdfunding che nel giro di un paio d’anni hanno permesso di raccogliere oltre 6mila euro. Tutti i fondi e i proventi delle vendite sono affidati alla gestione diretta degli studenti, permettendo loro di proporre nuove idee e attività in linea con quanto raccolto.

L’entusiasmo dei ragazzi si è sparso su La Thuile come zucchero a velo su una torta. Il Comune è stato contagiato dalla determinazione degli studenti e diverse sono le persone che hanno scelto di appoggiare il Progetto Orgères: dalla cioccolateria Chocolat – fornitrice ufficiale di cioccolate calde ai vincitori delle attività –, alla Maison Berton – partner del progetto Pedalare sulla storia –; dalle scuole del Comune, alla già citata Centrale Laitiere.

Il Progetto Orgères è la ricetta per la felicità, un esempio rincuorante di come l’università possa rappresentare il trampolino di lancio per la cultura e l’economia. Grazie alla guida dei docenti Lebole e Di Giangi, gli studenti Mauro Corrente, Ilaria Lo Negro, Annalisa Vigliocco, Simona Tomei, Federico Ciani, Simone Grosso, Lisa Griglione, Francesco Delle Rive, Enrico Suppo, Sara Scaglia, Fabio Roggero, Chiara Mascarello, Arianna Ferrero e Chiara Carcano stanno ridando linfa e vigore all’archeologia, dimostrando che per fare ricerca non servono solo soldi, ma soprattutto entusiasmo, determinazione e voglia di fare.

Autore

  • Marina Valfrè di Bonzo

    Dopo la laurea triennale in Scienze e tecnologie per i beni culturali, prosegue gli studi in Economia e gestione delle arti e delle attività culturali, completando il percorso accademico con una tesi sulla fotografia off-camera. Appassionata di arte, cinema e teatro, si sta impegnando per entrare nel mondo museale, con l'obiettivo di rendere la cultura più accattivante e accessibile a tutti. Nel tempo libero cura le proprie piante e legge avidamente libri e fumetti.

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