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Mostri mitologici: un libro e una app per stupire

Mostri mitologici: un libro e una app per stupire

28 Maggio 2017
Aracne, Cerbero, Scilla: sono solo alcune delle creature mostruose in cui è possibile imbattersi leggendo il libro o giocando con l’app ‘Mostri mitologici'

Forse non tutti sanno che i ragni non hanno sempre avuto quell’orrido aspetto tentacolare che provoca in molti disgusto e paura. In principio Aracne – così si chiamava la capostipite della famiglia dei ragni – era una fanciulla lidia abilissima nel tessere, così brava che persino Atena volle sfidarla. Non fu affatto una buona idea perché la maestria di Aracne si rivelò di gran lunga superiore a quella della dea che, adirata, la trasformò in ragno.

E che dire del Minotauro? Un essere ripugnante, metà uomo e metà toro, nato dall’amore di una regina per un toro, appunto. E poi ancora Scilla, una splendida ragazza vissuta sulle coste della Calabria che la maga Circe trasformò per gelosia in un mostro marino.

Il fascino della mitologia greca è inossidabile. Non c’è supereroe, manga, zombie o mummia che possa averla vinta su questi esseri ibridi – un po’ animali, un po’ uomini, un po’ qualcos’altro – scaturiti dalla fantasia primordiale dei Greci e capaci a distanza di millenni di ammaliare intere generazioni di lettori.

Libro e app sono complementari

La loro forza narrativa rivive ora in un nuovo progetto editoriale, anch’esso ibrido, promosso dalla casa editrice Scienze e Lettere, che si compone di una app e di un libro dal titolo Mostri mitologici, con i testi di Sergio Fontana e le illustrazioni di Lucia Conversi.

mostri mitologici, copertina

La copertina del libro “Mostri mitologici”

Due prodotti di fatto complementari, laddove con la app è possibile fruire le storie attraverso dispositivi digitali e divertirsi con le animazioni, i suoni e i giochi; il libro invece restituisce intatto il piacere della lettura per gli affezionati della carta stampata.

A ben vedere questa scelta di combinare supporti editoriali differenti, e per certi versi antitetici, risponde alla necessità di conquistare diverse fette di lettori: i giovanissimi nativi digitali (dai 9 anni in su) e gli adulti. Così se la app è per i ragazzi ‘una porta d’ingresso’ – secondo la felice definizione data dal maestro Franco Lorenzoni – nel mondo oscuro eppure accattivante del mito, un pretesto per incuriosire e approfondire, il libro è un valido strumento di cui gli insegnanti possono servirsi per introdurre il tema della mitologia a scuola.

Mostri mitologici: consapevoli di esserlo

In entrambi i casi, queste storie di esseri mostruosi – riprese dalle Metamorfosi di Ovidio – attingono a piene mani da quel groviglio di emozioni e sentimenti oscuri e contrastanti che si annidano da sempre nell’animo umano e che spesso ne guidano le azioni più indegne e scellerate: gelosia, vendetta, ira. Nei personaggi tratteggiati da Sergio Fontana c’è, tuttavia, una umana consapevolezza della propria mostruosità che sorprende e che quasi suscita compassione per la loro sorte.

“Il mio è un lavoro sporco, ma qualcuno deve pur farlo: faccio il cane da guardia e sono orrendo”. È Cerbero a parlare, il cane posto a guardia della porta degli Inferi. In qualche modo è come se volesse scusarsi per il suo terribile aspetto, necessario per atterrire quelle anime inquiete che vorrebbero risalire verso il mondo dei vivi e indurle così a desistere dal loro incauto proposito.

Il Minotauro, invece, nell’immaginario diffuso appare come un mostro senza cuore, avido di carne umana e nemico giurato di quel Teseo che riuscirà ad ucciderlo con la complicità di sua sorella Arianna. Eppure ciò che trapela dalle pagine del libro è la sua pacata rassegnazione, il suo implicito assenso a un destino che è senza dubbio provvidenziale per molti. “Non biasimo Arianna, anzi forse le sono grato perché so che adesso, che non ci sono più, voi umani siete tutti più tranquilli”.

Mostri mitologici, minotauro

Mostri mitologici: il Minotauro

Cura filologica nelle immagini

A una scrittura capace di catturare e trascinare nel gorgo tumultuoso di eventi raccapriccianti, si somma la forza espressiva delle immagini, vere e proprie quinte teatrali che alternano colori scuri e soggetti cupi a improvvisi sprazzi di luce.

“Abbiamo cercato di ricrearle partendo dalle fonti iconografiche antiche, accantonando l’illustrazione mitologica tradizionale e gli stilemi del fantasy” racconta Sergio Fontana. E infatti ciascuna delle tavole illustrate è rielaborazione grafica di immagini antiche tratte da vasi, pitture, mosaici o monete. Le figure si stagliano poi su paesaggi naturali o monumentali realmente esistenti, creando un insolito connubio tra disegno e fotografia che conferisce ulteriore realismo ai soggetti raffigurati.

Musiche originali

Lo stesso accurato e filologico lavoro di ricerca scientifica e ricostruzione storica, è alla base delle musiche e dei suoni presenti nell’app, riprodotti utilizzando strumenti antichi o etnici come i cembali, i crotali, il sistro. La sensazione è davvero quella di ritrovarsi catapultati nelle atmosfere oniriche e cariche di mistero del mondo antico, di essere involontariamente testimoni di delitti, atrocità, misfatti che provano al contempo repulsione e fatale attrazione.

In fondo, il senso ultimo di queste storie sta proprio nella loro capacità di porre l’uomo moderno nelle condizioni di fare i conti con se stesso, di guardarsi dentro con occhio critico, scandagliando pulsioni ed emozioni e riemergendo poi da questo viaggio interiore purificato e capace di affrontare la vita quotidiana con il suo carico di dilemmi e problematiche.

Raccontare la mitologia anche attraverso la tecnologia ha indubbiamente il vantaggio di rendere questo racconto più appetibile per i giovanissimi, e di far leva sulla loro attitudine transmediale per produrre consapevolezza oltre che conoscenza. Questo è uno di quei casi in cui davvero lo strumento tecnologico può, in virtù della sua maggiore attrattività e interattività, mediare il percorso che porta dallo schermo alla pagina scritta. E pensare pertanto ad una app che si associa al libro è davvero una scelta vincente, perché ci sono storie che meritano non solo di essere lette ma anche di essere vissute, sia pur virtualmente.

 

Sergio Fontana, Mostri mitologici

illustrazioni di Lucia Conversi

Scienze e Lettere, 2017

pagine 144, euro 15

Autore

  • Giovanna Baldasarre

    Fino a qualche anno fa era un’archeologa come tante, divisa tra scavo e ricerca. Poi ha provato a unire le sue passioni: l’archeologia, i libri, la didattica. E allora è diventata un’archeologa che scrive storie, che si sporca le mani di terra assieme ai bambini, che ogni giorno s’inventa il modo per comunicare a grandi e piccoli la bellezza del nostro patrimonio.

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