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Cos'è il flabellum? E perché ne parliamo? - Archeostorie Magazine

Flabellum, quell’oggetto antico che hai sicuramente anche tu

4 Luglio 2019
Con questo caldo, cosa si fa, se l'aria condizionata si rompe? Ci si sventola con un bel... flabellum! Di sicuro, ne avete uno (moderno) anche voi...

Il flabellum non era altro che un grosso ventaglio. Il termine deriva dal diminutivo di flabrum che significa ‘soffio di vento’.

I flabelli – o flabella, dato che questo è il loro nome corretto al plurale – venivano utilizzati già nell’antico Egitto ed erano realizzati in diversi materiali più o meno pregiati: quelli ‘leggeri’, in foglie di loto, foglie di palma, piume di struzzo, o seta, avevano una funzione pratica e servivano a raffrescare e tenere lontani gli insetti dai personaggi più importanti.

Quelli in metallo – per esempio in bronzo – e nei materiali più pesanti avevano di solito funzione solo decorativa e servivano in molti casi a sottolineare lo ‘status’ del proprietario.

Flabellum

Indovinate di chi era questo flabellum? Scopritelo ascoltando la puntata. © Wikimedia Commons

Volete qualche esempio di flabellum famoso? Sapete che questo oggetto era anche nel corredo di una mummia famosissima? E sapete che ci sono flabelli importanti anche nel mondo italico?

Se volete saperne di più, ascoltate il finale di stagione di Archeoparole!

Ascolta la puntata sul Flabellum

Ascolta “12- Flabellum: ce l’hai anche tu e ti fa sembrare un faraone – finale di stagione” su Spreaker.

Autore

  • Chiara Boracchi

    Archeo-giornalista e ambientalista convinta, vede il recupero della memoria e la tutela del paesaggio e del territorio come due facce complementari di una stessa medaglia. Scrive per raccontare quello che ama e in cui crede. Per Archeostorie, coordina la sezione Archeologia & Ambiente ed è responsabile degli audio progetti. Nel tempo libero (esiste?) scatta foto, legge e pratica Aikido.

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