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Aperitivi archeologici: cosa sono, dove si fanno e... quanto sono pop!

Aperitivi archeologici: la storia diventa pop

24 Marzo 2016
Si chiama “Ancient Aperitif in Rome” ed è l’ultimo grido della capitale: una happy hour degustando ricette antiche in luoghi ricchi di storia. Dove sta la novità? Che non sono eventi per privilegiati ma aperti a tutti. Così tutti scoprono luoghi singolari di Roma, e imparano la storia
 “Pensate di essere qui per una visita guidata normale? Noooooo. Voi siete qui per vivere un’esperienza che piacerà alla vostra mente e alla vostra pancia. Perché per imparare, la mente da sola non basta, bisogna sempre mettere in moto anche un altro organo del corpo. Vedrete voi stessi quant’è semplice. Partiamo!”
È abile, Ciro Marra. Abilissimo. Sa vendere bene la propria “merce”, ma soprattutto ha confezionato un format che funziona. I suoi “aperitivi archeologici” romani sono gettonatissimi, c’è sempre il tutto esaurito e parliamo di circa ottanta persone per evento. E non sono le solite anziane signore di buona famiglia, che popolano conferenze e visite dei vari circoli culturali. Sono persone comuni, c’è di tutto un po’ e tanti giovani, quelli che normalmente non vanno nei musei. Perché Ciro sa parlare anche a chi non è mai entrato in un museo. Gli dice “vieni, noi siamo amici, siamo una comunità. Tutti assieme ci divertiamo: ci divertiamo a scoprire il passato.” E giù la pacca sulla spalla. Ecco, il metodo di Ciro è proprio la pacca sulla spalla. Quell’atteggiamento da “hué guagliò!” per cui tutti, anche nei luoghi più solenni e maestosi, si sentono subito a casa.
Non è forse difficile familiarizzare con le Case romane del Celio dove Ciro ha iniziato la sua avventura tre anni fa. Ma già la chiesa di San Lorenzo potrebbe suscitare reverenza, se non fosse per l’aperitivo medievale. E che dire del Museo dell’Alto Medioevo? Con l’aperitivo barbarico il gioco è fatto! Il Circo di Domiziano ospita l’aperitivo degli antichi sportivi, e la Cappella di Bessarione alla Chiesa dei Santi Apostoli coniuga sacro e profano con l’aperitivo rinascimentale.

Aperitivi archeologici: cosa sono, come funzionano

Come funziona esattamente? Beh, in realtà è una visita guidata, ma condotta da guide turistiche molto brave e preparate, e soprattutto istruite da Ciro. Narrano i luoghi ma anche storie legate ai luoghi, curiosità sui vari periodi storici, aneddoti divertenti. La regia di Ciro è abile nel fondere gli argomenti in modo da tenere alte la tensione e l’attenzione. Si attraversa un antico vicolo romano? Allora si racconta com’era la vita nelle strade di Roma, quanta puzza c’era e quant’erano sporche e pericolose. Si scorge un diavoletto nero in un dipinto medievale? E allora giù a raccontar di diavoli che ti colgono nel sonno, che incombono e soccombono, tra dotta letteratura e dicerie medievali. Insomma già i discorsi si rivolgono non solo alla testa, ma anche alla pancia.
Si passa quindi all’aperitivo, fatto con cibi e bevande tipici di ogni epoca. Non parliamo di cose raffinate da alta cucina, ma di cibi semplici che chiunque si sia cimentato un po’ con la cucina storica, ha sicuramente sperimentato. E Ciro fornisce le ricette, esorta tutti a riprovare a casa quel che si è gustato. Mentre racconta storie di cibi, ricette e viaggi, di chi ha inventato la pasta o chi si è arricchito commerciando lo zucchero. Parla di abitudini alimentari nelle varie epoche. Racconta infinite curiosità, per chi si distrae dal mangiare e vuole ascoltare. Col cibo, insomma, racconta tanti mondi.  Se poi quel cibo non fosse freddo da frigo, si apprezzerebbe molto meglio, e si apprezzerebbero di più anche le storie. Mentre perdoniamo volentieri a Ciro il suo presentare il tutto come una ricerca personale, uno studio scientifico di archeologia sperimentale. Anche perché, così facendo, spiega a tutti l’archeologia sperimentale che cos’è.
Come promuove i suoi eventi? Usando sapientemente facebook, dove pubblicizza gli eventi in programma con post sponsorizzati, e una grafica sinistramente evocativa di segreti e misteri. E poi col passaparola: a Roma chiunque ha sentito parlare di lui. E lui si sta lanciando anche in altro, le “Special Adventures” come lui le chiama: lungo l’Appia antica con musici e attori, al Cimitero acattolico mescolando Lee Masters e De André, agli Horti Sallustiani ragionando di amore e sesso tra gli antichi. La regola è sempre la stessa: mai solo con la testa. E a giudicare dal successo crescente, e dall’interesse con cui tutti seguono, funziona davvero.Si può campare con tutto ciò? Gli attori coinvolti sono molti, dal gestore del sito prescelto al catering alle guide turistiche, oltre all’associazione di Ciro. E dove non c’è il catering, ci sono attori e musicisti. Ognuno deve avere una fetta dei 20 euro del biglietto d’ingresso. L’impresa diventa dunque sostenibile solo con grandi numeri e più eventi a settimana. Ciro li sta moltiplicando, ne inventa continuamente di nuovi. Aspira a colonizzare anche altre città. Ce la può fare.

Autore

  • Cinzia Dal Maso

    ​Tre passioni: il mondo antico, la scrittura, i viaggi. La curiosità e l’attrazione per ciò che è diverso perché lontano nello spazio, nel tempo o nel pensiero. La voglia di condividere con tanti le belle scoperte quotidiane. Condividerle attraverso la scrittura. Un solo mestiere possibile: la giornalista che racconta il passato del mondo. Scrive su temi di archeologia, comunicazione dei beni culturali, uso contemporaneo del passato, turismo culturale per i quotidiani La Repubblica e Il Sole 24 ore, e per diverse riviste italiane e straniere. Dirige il Magazine e il Journal di Archeostorie.

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