CantaLaStoria festival a Ravenna: le grandi donne del mondo antico
Le grandi donne del mondo antico non erano gregarie
E persino le Sabine, quelle passate alla storia come vittime di violenza e di stupro (perché si glissa sempre sul particolare, ma erano rapitori e stupratori i bravi Quiriti amici di Romolo!), forse sono state all’inizio sì vittime indifese, ma poi tirano fuori una grinta, un coraggio e un senso pratico tutto femminile, da statiste di spicco. Se gli uomini sono lì pronti a scannarsi per la solita questione di orgoglio (chi vuole tenersi la moglie e chi rivuole la figlia, ma ragionando sempre come se fossero una proprietà), le Sabine intervengono, si buttano in mezzo, fanno tacere le armi e rimettono in riga padri e mariti. Roma la fonda Romolo? Può essere, ma a conservarla sono le donne con la loro decisione di rimanerci, o la città eterna non sarebbe durata lo spazio di una generazione.
E poi le altre, le imperatrici romane. Mogli ma non solo, perché spesso sono tramite ma anche aggancio per il potere. Livia, la moglie di Augusto, ma anche la madre dell’impero; Agrippina, la moglie di Germanico, che non perdonò mai gli assassini del marito, ma per questioni non solo di affetto e di memoria vedovile, bensì anche squisitamente politiche.
Donne che combattono, intrigano, ma anche difendono senza esclusione di colpi la loro dignità e le loro prerogative. Donne di potere nel senso più pieno del termine, che lo conoscono esattamente come i maschi e sanno capirne e sfruttarne le sfumature. Donne che non hanno paura, e qualche volta non hanno limite, nella loro pervicace determinazione a farsi rispettare in un mondo di maschi.
Il Cantalastoria festival, il riscatto delle donne antiche
A loro è dedicato il festival CantaLaStoria all’Antico porto di Classe a Ravenna. A tutte le donne, regine, madri, compagne figlie, che hanno fatto la storia assieme, a fianco, ma qualche volta anche proprio davanti ai loro uomini, o persino da sole. E lasciano in eredità alle loro discendenti odierne il compito di ricordare che la storia umana è storia di tutti, la società si gestisce assieme, e quindi nessuno è esente, e soprattutto nessuna deve essere esclusa.
Programma Cantalastoria festival
MERCOLEDÌ 20 LUGLIO
Rapite, sedotte, tradite, abbandonate: donne mitiche! Sono diverse le donne del mito da quelle reali? Hanno più chances? Più potere? Più charme? Sono amiche o nemiche di noi quaggiù? Una giornata per indagare.Ore 19: Il Ratto delle Sabine raccontato ai più piccoli Con Carola Susani e Rita Petruccioli Letture di Laura Piazza Parlare a un bimbo del Ratto delle Sabine è complicato, ma se scrivi un libro sui Miti romani (La Nuova Frontiera Junior), non lo puoi ignorare. E lo devi anche illustrare. Storia di una grande fatica di cui scrittrice e disegnatrice vanno molto fiere. Al punto da lanciarsi anche in una Eneide per bambini (La Nuova Frontiera Junior), e in molto altro ancora.Ore 20: Archeoaperitivo mitologico: Per esempio, Didone è pop Con Beatrice Monroy e Mariangela Galatea Vaglio Letture di Laura Piazza È regina d’Asia, ma deve imbarcarsi e fuggire. Come i profughi moderni. E ce la fa: in occidente fonda una città. Poi però arriva Enea, profugo come lei ma di diverso sentire. È la fine. Ma perché le donne toste si innamorano degli Enea? E ci sarà riscatto per tutte le Didone del mondo? Lo chiederemo a Mariangela Galatea Vaglio (Didone, per esempio, Castelvecchi) e Beatrice Monroy (Dido. Operetta pop, Avagliano).Ore 21.30: Arianna tradita, Elena traditrice Con Giorgio Ieranò e Silvia Romani Letture di Laura Piazza Nel mito è la donna che aiuta Teseo, ma poi lui l’abbandona a tradimento nella prima isola disponibile. Dove arriva subito Dioniso che la salva e la sposa. Chi è Arianna? Una vittima, una potente regina dai tratti di dea, o in fondo una donna con spirito d’avventura? E i Greci antichi, come dialogavano nel quotidiano con lei e le altre donne del mito? Lo chiederemo a Silvia Romani che ne Il mito di Arianna (Einaudi) ha indagato magie e misteri della fanciulla cretese, e a Giorgio Ieranò che agli dei ed eroi di Grecia ha già dedicato tre godibilissimi libri (tutti editi da Sonzogno). Una serata corale che ci farà sognare. |
GIOVEDÌ 21 LUGLIO
Tramare nell’ombra, o soccombere Tacita Muta era la dea delle donne di Roma: la dea a cui Giove strappò la lingua perché non parlasse. Dunque donne zitte, al loro posto, pedine altrui. Unite in matrimonio per mero contratto. Però anche, a volte, intraprendenti e spavalde: registe, nell’ombra, delle sorti dell’impero.Ore 19: Troppe mogli per l’imperatore Con Paolo Cesaretti Letture di Franco Costantini A giudicare dalla disinvoltura di molte imperatrici di Bisanzio, le donne allora non se la passavano troppo male. A Bisanzio si trovava una soluzione per tutto: concedere nuove nozze agli imperatori, come ci racconta Paolo Cesaretti ne Le quattro mogli dell’imperatore (Mondadori), e persino cedere il comando alle donne. Imperatrici vere, e che donne!Ore 20: Archeoaperitivo barbarico, ovvero Rosmunda la regina che beveva troppo Con Mariangela Galatea Vaglio Letture di Franco Costantini Dark lady? Sì, e molto dark! Costretta a bere dal teschio del proprio padre. Assassina di marito e amanti tra vendette e tradimenti. Uccisa, infine, dallo stesso veleno che lei stessa aveva offerto all’amante. A proposito: sapete cosa state bevendo?Ore 21.30: Fascino, arroganza, passioni, intrighi: essere imperatrice a Roma Con Lorenzo Braccesi, e Danila Comastri Montanari Letture di Franco Costantini Le donne di Augusto il moralizzatore. Quello che legiferava di parchi costumi, ma in casa faceva come gli pareva. Difficile essere donna nella sua famiglia. Solo Livia ce l’ha fatta, più calcolatrice di lui. Per le altre, arroganti e passionali, non c’era spazio. Lorenzo Braccesi ha dedicato alle donne imperiali tre ritratti: Giulia e Agrippina per Laterza, Livia per Salerno. Danila Comastri Montanari, autrice della fortunata serie di gialli ambientati nella Roma di Claudio, di intrighi imperiali se ne intende. Un confronto che farà scintille. |
In copertina: Giambattista Tiepolo, Didone ed Enea, Villa Valmarana.
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