Raccontare cosa abbiamo imparato da un anno di pandemia, con un podcast. Questa l’idea lanciata lo scorso 15 febbraio da Icom Italia – il comitato nazionale dell’International council of museums – per stimolare musei e professionisti della cultura a ‘fare il punto’ sulle esperienze vissute durante un anno difficile che ha cambiato per sempre le nostre vite, il nostro modo di lavorare e di rapportarci con il pubblico. Una sorta di debriefing ragionato, narrato a voce e poi condiviso con i colleghi su una apposita piattaforma: un padlet messo a disposizione da Icom Italia.
Tracciamo la rotta! – questo il nome dell’iniziativa – è un vero e proprio progetto di ricerca, di cui noi di Archeostorie siamo felici e onorati di essere partner. Come potevamo non esserlo? Siamo un osservatorio sulle forme di comunicazione dei beni culturali, e da tempo studiamo i podcast perché siamo convinti della loro efficacia nel raccontare le infinite storie dei nostri musei e monumenti. Lo abbiamo fatto con un libro e vi abbiamo dedicato una rubrica sul nostro Magazine. Ora dunque siamo molto interessati a valutare gli esiti di questo nuovo progetto di ricerca. Ma in cosa consiste esattamente?
Tracciamo la rotta! Come funziona
Il periodo difficile che abbiamo vissuto – in cui i musei sono stati chiusi, poi riaperti per un breve periodo, poi di nuovo chiusi, ora di nuovo riaperti con le dovute restrizioni imposte dalle misure anti contagio – ci ha costretti ad attuare dei cambiamenti e a porci numerose domande. Come abbiamo affrontato questo periodo difficile? Abbiamo sperimentato rabbia e frustrazione? O al contrario vi abbiamo colto un’opportunità di cambiamento? Quali nuovi strumenti abbiamo utilizzato per comunicare col pubblico? Quali difficoltà abbiamo incontrato? Quali errori abbiamo commesso? Quali insegnamenti possiamo trarre? Cosa preferiremmo dimenticare?
Musei e professionisti della cultura sono stimolati a ragionare sugli aspetti positivi e negativi dell’esperienza vissuta in questo periodo rispetto a tre temi: organizzazione interna, dialogo con il pubblico e la propria missione.
Icom Italia chiede dunque di sintetizzare i pro e i contro dell’esperienza vissuta innanzitutto per iscritto, in un breve documento in tre paragrafi, e poi di condividere le proprie riflessioni… realizzando un podcast narrativo. Sul sito web di Icom Italia si possono trovare tutti i dettagli dell’iniziativa e le linee guida per la realizzazione del mini-podcast.
Pandemia, l’archeoparola speciale di Archeostorie
E’ sicuramente una richiesta sfidante, ma anche stimolante. Una richiesta che concede a tutti noi un grande spazio. Quante cose si possono raccontare, se si prova ad andare oltre una semplice lista di pro e di contro? Quanta intensità possiamo dare, con la nostra stessa voce, alle emozioni che abbiamo vissuto in questi mesi? Quanto può essere liberatorio, condividere con i colleghi il racconto orale di come abbiamo affrontato la pandemia?
Per noi lo è stato. In qualità di partner e di ‘apripista’ della ricerca, abbiamo racchiuso le nostre riflessioni in un’Archeoparola speciale che abbiamo intitolato semplicemente Pandemia. Eccola:
Ascolta “Speciale Pandemia” su Spreaker.
Oltre a noi e a Icom Italia, altri pionieri si sono impegnati ad aiutarci ad avviare la ricerca: la casa-museo Boschi Di Stefano di Milano, nella figura della sua direttrice Maria Fratelli; il MUSE – Museo delle Scienze di Trento; il Museo Archeologico Antonino Salinas di Palermo; MEET – Digital Cultural Center, il centro di cultura digitale di Milano nato con il supporto di Fondazione Cariplo; l’agenzia stampa di settore AgCult e diverse altre realtà di promozione culturale.
Il mondo dei beni culturali è cambiato, ed è importante tenere traccia di questo cambiamento. Tutti insieme. Per supportarci a vicenda e sostenerci, come una sola comunità. Ecco perché partecipare alla ricerca col proprio podcast può essere utile per tutti. E noi di Archeostorie saremo qui con voi, per voi, a osservare le vostre esperienze. Anzi, ad ascoltarle.
Non vediamo l’ora.
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