La presentazione è avvenuta significativamente nell’Auditorium di Mecenate a Roma, lo scorso 22 ottobre, e “siamo tutti mecenati” è lo slogan della campagna di comunicazione per far conoscere a tutti i cittadini l’agevolazione fiscale chiamata Art bonus: siamo mecenati e abbiamo l’opportunità di dimostrarlo.
Il problema è semplice: il nostro patrimonio culturale pubblico richiede manutenzione, restauro e sostegno. Le risorse pubbliche non bastano e l’intervento di finanziamenti privati è ormai indispensabile. Quindi il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo e il Ministero dell’economia hanno elaborato l’Art bonus per incentivare elargizioni liberali a favore dei beni culturali: un credito d’imposta fino al 65% sulle erogazioni liberali effettuate a favore del patrimonio culturale pubblico italiano (cioè doni 10 euro, detrai 6,5 euro).
Art bonus
I tipi di intervento
Gli interventi per i quali è previsto l’Art bonus sono di tre tipi: A – manutenzione, protezione e restauro di beni culturali pubblici; B – sostegno a istituti e luoghi della cultura pubblici, fondazioni lirico sinfoniche, teatri di tradizione; C – realizzazione, restauro e potenziamento di strutture di enti e istituzioni pubbliche dello spettacolo. Il beneficiario dell’elargizione liberale può essere l’ente pubblico proprietario del bene oppure un soggetto privato a cui il bene pubblico è affidato.
Chi può donare
Tutti i cittadini possono fare donazioni: persone fisiche (dipendenti, pensionati, lavoratori autonomi, ecc.), enti non commerciali e società semplici, imprenditori, società ed enti commerciali. A tutti viene riconosciuto il beneficio fiscale. L’erogazione liberale non ha limiti d’importo, né verso il basso né verso l’alto, e deve essere tracciabile, quindi effettuata tramite bonifico, carta o assegno.
Come si riceve il bonus fiscale
Per ricevere il bonus fiscale il mecenate deve semplicemente indicare nella causale della donazione “Art bonus – ente beneficiario – oggetto dell’erogazione” (per esempio “Art bonus – Ass. cult. Past in Progress – Area Archeologica Poggio del Molino”) e conservare la ricevuta. Il beneficiario, da parte sua, deve dare ogni mese comunicazione pubblica delle elargizioni liberali ricevute e del loro utilizzo, tramite il proprio sito web istituzionale e il portale web dell’Art bonus (www.artbonus.gov.it). Prima di tutto, beneficiari e mecenati devono registrarsi sul portale, dove i primi possono inserire il bene o l’intervento da sostenere, mentre i secondi, oltre a trovare la lista degli interventi, possono scaricare la ricevuta di avvenuta donazione e aggiungere il loro nome alla lista di pubblico ringraziamento.
Art bonus: i primi risultati
L’Art bonus in realtà ha un anno di vita e all’Auditorium di Mecenate sono stati presentati anche i primi risultati: finora sono stati coinvolti 773 mecenati che hanno donato oltre 33mila euro con i quali sono stati realizzati 272 progetti. Un buon bilancio considerata la nebulosità iniziale riguardo alle procedure, nella quale io stessa mi sono imbattuta.
Sì perché un anno fa nessuno aveva ancora capito bene come funzionasse l’Art bonus: non si capiva (probabilmente ancora non si sapeva) chi dovesse fare cosa, come e quando. Io attendevo questa norma da tempo poiché, come i lettori di Archeostorie oramai sanno, da otto anni coordino – con l’associazione culturale Past in Progress che presiedo, e in collaborazione con Università di Firenze e Soprintendenza archeologica della Toscana – il progetto di scavo, restauro e valorizzazione dell’area archeologica di Poggio del Molino a Populonia. È un bene pubblico, di proprietà del Comune di Piombino, sul quale interveniamo esclusivamente grazie a finanziamenti privati. Ora, in tutti i paesi con un’economia avanzata, il rapporto che intercorre tra donatore e beneficiario è un rapporto di do ut des: donazione a fronte di sgravio fiscale. E finalmente ci siamo arrivati anche in Italia!
Art bonus: l’esperienza riuscita di Populonia
Ho quindi voluto che i miei sostenitori godessero subito delle agevolazioni dell’Art bonus e, in assenza di direttive chiare, ho dovuto ricorrere al “faidate” cercando di interpretare la legge. Innanzitutto, lo scorso dicembre il Comune di Piombino ha affidato con una convenzione le attività di manutenzione, restauro e raccolta fondi per Poggio del Molino a Past in Progress. Poi quest’estate l’associazione ha ricevuto un’elargizione di 5.000 euro dal primo mecenate, Ugo Fumagalli Romario. Solo ora, però, ho potuto registrare Past in Progress sul nuovo portale dell’Art bonus, quale ente beneficiario delle elargizioni liberali per interventi di manutenzione, protezione e restauro (tipologia A) dell’area archeologica di Poggio del Molino, bene culturale pubblico.
Nella pagina del portale governativo dedicata al nostro progetto compaiono gli interventi da realizzare – finanziati e da finanziare – divisi in lotti. Questa frammentazione permette di raggiungere più velocemente la cifra necessaria per la loro realizzazione, di concretizzare gli interventi mano a mano che vengono finanziati, e rafforzare il legame tra beneficiario e donatore che vede in breve tempo compiuta l’opera finanziata. Tutto deve essere tracciabile, trasparente e rendicontato.
Quando l’associazione riceve una donazione, aggiorno la lista delle erogazioni liberali sia sul portale che sul nostro sito web (www.pastinprogress.net). Da parte sua, il mecenate, a donazione avvenuta, si registra sul portale governativo (tipo di donatore, nome e cognome, CF o PI, email), inserisce i dati della donazione (ente beneficiario, oggetto dell’erogazione, data e ammontare del bonifico) e riceve copia della dichiarazione relativa alla donazione effettuata; questa, insieme alla ricevuta del bonifico, gli permetterà di ottenere l’agevolazione fiscale.
La donazione di Ugo Fumagalli Romario è servita a coprire gli interventi relativi al nostro primo lotto, e cioè la progettazione (quest’estate) delle coperture temporanee dei mosaici pavimentali, e la copertura (in via di realizzazione) di uno dei due ambienti a mosaico appena restaurati. La dichiarazione del mecenate sul portale governativo l’ho fatta io per suo conto (è semplice ma Ugo non ha dimestichezza e volevo capire come funziona), e poi gli ho telefonato: “Ciao Ugo, ho fatto la dichiarazione in modo che tu possa ricevere l’agevolazione fiscale. Te l’ho mandata via mail: portala al commercialista insieme alla ricevuta del bonifico”. “Ma è fantastico, grazie, allora l’anno prossimo raddoppiamo”. Grande Ugo!L’Art bonus è uno strumento e sta a noi farlo funzionare. I risultati ottenuti durante questo primo anno sono stati decisamente inferiori alle aspettative: tanti progetti, pochi interamente finanziati da privati, pochi mecenati e tra questi pochissime aziende. Ma finora le regole non erano chiare, così come le opportunità. Ora lo sono, così che piccoli e grandi progetti possono trovare i loro piccoli e grandi mecenati. Per Poggio del Molino è un’occasione importante, per tutto il resto staremo a vedere cosa accadrà. Ne riparleremo.
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