Qualcosa sta cambiando nella comunicazione museale italiana: da più parti arrivano segnali incoraggianti che lasciano ben sperare. Certo, siamo ancora lontani dagli standard europei e internazionali, ma lentamente si sta facendo strada la consapevolezza che nella narrazione delle collezioni museali occorra fare più attenzione alle esigenze dei visitatori, adulti e soprattutto bambini. E che la scelta degli strumenti di interazione, siano essi tradizionali o più innovativi e tecnologici, può rendere più piacevole, coinvolgente, emozionante il percorso di visita.
In questa direzione va il progetto SmARTbook promosso dall’associazione culturale OpenStoryLab, un’associazione nata nell’ambito del bando della Regione Basilicata ‘Nuovi fermenti’ e impegnata nella ricerca di nuove modalità che rendano più accessibile e comprensibile il patrimonio culturale regionale. Obiettivo del progetto è creare una collana di guide ‘intelligenti’ che consentano una migliore fruizione dei contenitori culturali della Basilicata da parte di un pubblico di famiglie con bambini.
Al museo con Pitagora, la guida per bambini del Museo archeologico di Metaponto, è il primo libro della collana. O, forse, sarebbe meglio definirlo un libro multimediale. Questa guida, infatti, si può sfogliare e leggere – mentre si procede nel percorso di visita seguendo la mappa del museo riprodotta all’interno della copertina – ma anche ammirare e ascoltare. Il funzionamento è molto semplice e intuitivo, anche per un bambino.
Alla guida cartacea è associata una app, scaricabile gratuitamente da AppStore e Google Play su cellulari e altri dispositivi elettronici. Una volta avviata, basta visualizzare con il cellulare le illustrazioni della guida e seguire le diciotto video-storie, ciascuna fruibile in corrispondenza di uno dei punti d’interesse o una delle vetrine più archeologicamente rappresentative del museo.
Narratore e guida d’eccezione lungo il percorso è il filosofo e matematico greco Pitagora, che proprio a Metaponto visse i suoi ultimi anni di vita e vi morì intorno al 495 a.C. Si dice che i suoi allievi – detti ‘acusmatici’ – non potessero guardarlo in viso mentre disquisiva con loro di filosofia e massimi sistemi, ma che fossero costretti ad ascoltarlo mentre il maestro faceva lezione nascosto da una tenda. In questa app Pitagora eccezionalmente si mostra ai suoi uditori e, quasi prendendoli per mano, li conduce alla scoperta della storia e dei popoli che vissero in Basilicata: i Choni e gli Enotri, gli Indigeni e poi i Greci. Partendo dagli oggetti esposti nelle vetrine, Pitagora progressivamente svela alcuni degli aspetti più significativi della vita di queste antiche popolazioni: l’abbigliamento, la religione, l’educazione, i giochi, lo sport, il lavoro, la vita sociale.
I racconti ascoltati sono riassunti nei loro passaggi fondamentali nelle didascalie poste a corredo delle illustrazioni nella guida cartacea. È facile immaginare, in una ipotesi di visita, l’adulto che – guida alla mano e con un occhio attento alla mappa – conduce il bambino lungo le sale del museo e quest’ultimo, fiero detentore del cellulare, che si diverte nel guardare i video e ascoltare le storie. Il nome di Pitagora probabilmente non gli comunicherà granché ma la voce pacata e gentile, come quella di un nonno che condivide vecchie storie e ricordi con i giovani nipoti, lo condurrà in un’esperienza di visita che lascerà una traccia nella sua memoria. In fondo, a questo dovrebbero servire le storie, anche in un museo: a creare un tempo sospeso in cui immergersi per venirne fuori poi arricchiti.
Guida cartacea e app possono essere sfogliate e ascoltate anche prima o dopo la visita, o diventare strumenti di approfondimento su tematiche storiche a scuola. Nel libro vi sono, tra l’altro, diverse pagine bianche dove il bambino/a può disegnare, appuntare, scrivere impressioni o pensieri trasformandolo in una sorta di diario, una guida che diventa essa stessa il ricordo di una visita speciale al museo.
Il progetto è nel complesso apprezzabile e lodevole e attendiamo fiduciosi i prossimi libri della collana. I testi sono scritti con un linguaggio chiaro e facilmente comprensibile, esito di una selezione di contenuti necessaria quando ci si rivolge ai più piccoli. È inutile soffermarsi sui dettagli decorativi, cronologici e morfologici di ogni reperto: meglio fornire pochi ed essenziali elementi che possano aiutare a figurarsi un contesto culturale e sociale. Vivaci ma non altrettanto esplicative le illustrazioni, che in un libro pensato per i bambini sono forse più importanti delle parole e che richiedono una maggiore riflessione e attenzione allo stile, ai dettagli, al linguaggio figurativo.
Quello di Metaponto è un museo straordinario, di una varietà e ricchezza di testimonianze archeologiche da lasciare senza fiato. Ricordo di averlo visitato molti anni fa, giovanissima ed entusiasta studentessa di archeologia, e di aver avvertito una sensazione di capogiro, come quando si ha talmente tanto da guardare da non sapere da dove cominciare. Una sensazione positiva che però può essere spiazzante per un bambino e sortire un effetto contrario a quello sperato: respingere più che accogliere e incuriosire. Ecco, questa guida cartacea e multimediale è senza dubbio lo strumento giusto per indirizzare nel migliore dei modi lo stupore che l’antico provoca.
Per richiederla o scoprire le librerie dove è possibile procurarsela, consultate il sito web www.almuseoconpitagora.it.
Buona visita!
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