Essere la compagna di un organizzatore di eventi di rievocazione, appassionato di storia italico-romana e di archeologia non è sempre facile, soprattutto quando si tratta di organizzare le vacanze. Mentre tu vorresti startene beatamente stravaccata da qualche parte, lui, immancabilmente, vorrà farti calare nella necropoli di turno con ragni grandi quanto un cingolato e vari simpatici animaletti che passano a salutarti mentre cammini.
Volterra, stranamente, aveva messo d’accordo entrambi e arrivava come preludio alle vere vacanze estive. Un weekend che spezzava il lungo viaggio di ritorno da Milano verso casa, in Umbria.
E mentre lui fremeva per gli innumerevoli reperti romani ed etruschi che avrebbe voluto vedere, io mi documentavo sugli aspetti della Volterra magica evitando accuratamente le “favole” costruite ad hoc dalla signora Meyer.
Il nostro arrivo in città venne salutato da un caldo appena sopportabile e da una visita estemporanea alla necropoli (di cui non ricordo il nome). E bastò respirare l’aria umida della tomba e calpestare l’erba arsa dal sole per far partire la fantasia di lui che già pregustava l’idea di un evento in quei posti in cui, a quanto pareva, nessuno aveva mai pensato di rievocare seriamente le epoche etrusche e romane. Se visitare i luoghi dove i nostri antenati hanno vissuto, nonostante la fatica, risulta sempre un’esperienza meravigliosa, sentire parlare di un evento che manco esiste per ore, di meraviglioso ha ben poco. Specialmente se a te, ben lontana da quel mondo, sembra piuttosto improbabile riuscire a organizzare un evento in luoghi in cui la gran parte della gente rischierebbe di rompersi l’osso del collo. Probabilmente però, è proprio questo che rende un evento di rievocazione ben organizzato, una vera esperienza non solo ludica, ma specialmente culturale.
La nascita di Volaterrae
E di lì a poco, l’evento, quello con la e maiuscola, avrebbe cominciato a nascere.
Cominciò a prendere forma mentre il sole tramontava, lasciando la città avvolta da una piacevole aria frizzante.
Mentre ci dirigevamo al centro del paese, notammo una sorta di cantiere in mezzo a quello che, a prima vista, sembrava un semplice campo. Un cantiere che, a ben guardare, aveva tutta l’aria di uno scavo archeologico.
Ora, non sono un’appassionata di eventi di rievocazione, ma lo sono di archeologia e non mi sembrò affatto sconveniente avvicinarci allo scavo per dare un’occhiata più da vicino.
“Che sarà?” ci chiedevamo ancora increduli dalla vastità dell’area.
Ci bastò fare un piccolo giro in rete per capire che era stato appena scoperto un anfiteatro.
L’anfiteatro romano di Volterra.
La prova che la Volterra romana era stata grande quanto quella etrusca.
La spinta necessaria per cominciare sul serio a pensare ad un evento di un certo tipo, volto non solo a rievocare ma anche a raccogliere fondi per aiutare le successive campagne di scavo e conservazione dell’opera.
Ecco come nasce un evento, ecco come è nata “Volaterrae: l’alba dei gladiatori”, un anno esatto dopo, il 23 e 24 luglio, due giorni per spiegare le origini della gladiatura partendo dalle connessioni con i primi ludi funebri etruschi, consumati proprio in quelle necropoli che avevamo visitato poco tempo prima, per capire l’evoluzione che li ha resi quello “spettacolo” che riempiva strutture enormi come quella che stavamo calpestando.
“Volaterrae: l’alba dei gladiatori” è nata quindi in un pomeriggio d’agosto ed è cresciuta lentamente, tra intoppi ed entusiasmi, durante tutto l’inverno. È un evento che mi piace considerare il fratellino di nostra figlia Virginia, che ancora nella pancia, ha partecipato a una proficua riunione con l’amministrazione comunale e la divertentissima funzionaria ai beni archeologici di Volterra, portando anche fortuna. Incontro, quello, che ha dato seriamente il via a tutta la macchina organizzativa che, oggi, è riuscita a confezionare una due giorni di alto spessore ludico e culturale.
Noi ci saremo e magari Virginia, che adesso ha due mesi, porterà fortuna ancora una volta.
Ci auspichiamo che tra ragni e animaletti ci veniate a trovare anche voi.
Volaterrae – L’alba dei gladiatori
Alla luce del ritrovamento del grande Anfiteatro di Volaterrae, due giorni di rievocazione di storia romana in cui, in forma di archeologia sperimentale, si assisterà a uno spaccato di vita romana nell’area archeologica e di autentici combattimenti tra gladiatori, sul palco del teatro romano.
Per programma e altre informazioni:
In copertina: gladiatori che combattono. © Anticae Viae
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