Oh, io ve lo dico fuori dai denti – anche perché i miei denti sono ingombranti.
Avete rotto con questo antropocentrismo!
D’accordo, avete imparato a domare il fuoco, a coltivare le piante, a fabbricare strumenti – e quei maledetti smartphone me li sbriciolerei sotto le zampe, all’ennesimo selfie in posa da T-rex arrabbiato.
Vi siete propagati per il mondo come la gramigna: brave scimmiette! Però adesso basta.
Ve la tirate tanto per un po’ di successo evolutivo? Siete gli ultimi arrivati da queste parti, belli. Noialtri ce la siamo spassata per quasi duecento milioni di anni prima di sgomberare il campo. E c’è voluto un meteorite per debellarci, mica un’influenza.
Poi, lasciatevelo dire: avrete pure inventato il linguaggio articolato, ma fate schifo nella scelta dei nomi. Davvero, parliamone: a noi ‘dino-sauri’, cioè lucertole mostruose, e a voi… ‘Sapiens’. Sapiens? Ma fate sul serio?
Non per smontarvi, eh, ma un animale che distrugge il suo stesso habitat non è che brilli per astuzia.
Io vi vedo: vi spostate in branco da un pannello all’altro, ridendo, vociando e sbracciandovi come gli scimmioni che siete. Fate battute stupide davanti ai miei poveri resti. Vorrei proprio vedere quanto ridereste se noialtri avessimo ancora le nostre belle scaglie, le creste, le piume e tutto il resto!
Un morso e via, di voi resterebbero soltanto le scarpe. Sperando che quest’estate le Crocs siano finalmente passate di moda.
I vostri cuccioli, almeno, hanno un po’ di rispetto. Non c’è piccolo umano che non ci ami. Incondizionatamente. Quante volte li ho sentiti dire “Da grande voglio fare l’archeologo per studiare i dinosauri!”.
Veramente quelli sono i paleontologi, ma sshh, zitti, non facciamo i precisini.
E guardatevi, povere creature, con quella pelle morbida, niente zanne, niente artigli, nemmeno le ali per scappare alla svelta!
Vi sentite onnipotenti; osate chiudere in gabbia o arrostire allo spiedo i nostri ultimi discendenti, gli uccelli. Date dei ‘polli’ ai membri più stupidi della vostra specie (che è tutto dire).
Un piccolo suggerimento, amici Sapiens. La prossima volta che vedete una gallina, accucciatevi e guardatela negli occhi. Sì, quegli occhietti lucidi e fissi e spietati come due pietruzze nere. Guardate quel becco affilato e inesorabile. Poi immaginate di essere una formica.
Ecco: per un istante siete tornati al posto che vi spetta.
PS Quanto a te, virus neonato, fa’ attenzione. Presi da soli, gli umani sono patetici. Ma se c’è una cosa in cui sono bravi è fare squadra: è così che, zitti zitti, si sono presi tutto il pianeta.
Ti fregheranno, alla fine ti fregheranno. E prima di accorgertene sarai un relitto del passato, proprio come noi.
Buon per te che sei troppo piccolo per finire in un maledetto selfie.
Il dinosauro della sala centrale il più grande di tutti è il t-rex? Grazie della risposta
Se intende lo scheletro che si vede al centro della seconda foto dell’articolo, non è di un dinosauro ma di una balena moderna