L’Hydria è uno dei vasi greci più belli: lo riconosci subito perché è grosso, panciuto e con tre anse. Ma avresti mai detto che quel capolavoro in ceramica a figure rosse o nere, oppure in bronzo, che osservi con stupore dietro una teca era anche… una delle migliori rappresentazioni del sessismo dei greci?
In questa puntata di Archeoparole ti raccontiamo perché.
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Archeo-giornalista e ambientalista convinta, vede il recupero della memoria e la tutela del paesaggio e del territorio come due facce complementari di una stessa medaglia. Scrive per raccontare quello che ama e in cui crede. Per Archeostorie, coordina la sezione Archeologia & Ambiente ed è responsabile degli audio progetti. Nel tempo libero (esiste?) scatta foto, legge e pratica Aikido.
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Molto interessante, grazie! Ci sono degli Hydria anche al museo dell’Acropoli, che tu sappia?
Buonasera Cinzia, grazie del tuo commento. Purtroppo sull’allestimento del museo dell’Acropoli di Atene non so darti una risposta. Grazie ancora!
Chiara
Complimenti per il coinvolgente e simpatico modo di rievocare usi e comportamenti che, nonostante risalenti a oltre due milleni fa, sono, ahimé, ancora attuali in alcune fasce di tante società.
Grazie mille!
Stupenda descrizione e commento! grazie