Il Pompeii Sustainable Preservation Project (PSPP) è nato nel 2012, anno in cui la Fraunhofer Gesellschaft decise di appoggiare ufficialmente e materialmente i due giovani fondatori del progetto, Albrecht Matthaei e Ralf Kilian, e il Fraunhofer Institut IBP li accolse all’interno del proprio istituto. Tuttavia, a ben guardare, potremmo retrodatare l’iniziativa di oltre un decennio: negli anni novanta, infatti, due giovani studenti di archeologia e scienze della conservazione, per l’appunto i nostri Albrecht e Ralf, collaborando a un progetto di ricerca del Deutsches Archäeologisches Institut a Pompei, decisero che nel futuro avrebbero creato un loro progetto con un approccio innovativo e “olistico”. L’idea era infatti quella di promuovere la conservazione sostenibile dell’elemento archeologico anche attraverso la formazione di nuove generazioni di professionisti del patrimonio culturale. Così nacque il Pompeii Sustainable Preservation Project (PSPP), oggi iniziativa italo-tedesca con sede legale a Monaco di Baviera (presso il Fraunhofer Institut IBP) che, seguendo i principi della conservazione sostenibile, dell’alta formazione nelle scienze della conservazione e del restauro e, infine, della ricerca di eccellenza, si adopera, in stretta collaborazione con la Soprintendenza archeologica di Pompei, per preservare il patrimonio culturale di Pompei. Il progetto opera nell’area della necropoli di Porta Nocera e si impegna a diffondere la cultura della conservazione sostenibile attraverso varie iniziative sul terreno, incluso l’outreach con eventi, visite guidate per le scuole locali e, per esempio, gruppi di docenti di scuole superiori o professionisti della conservazione.
Pompeii Sustainable Preservation Project, la necropoli di Porta Nocera
Dopo i primi due di anni di “costruzione” del progetto, del team e dell’idea stessa, il PSPP ha iniziato a operare nella necropoli di Porta Nocera i cui monumenti funebri, per la loro stessa posizione all’interno del sito e la natura del terreno, riassumono e presentano quasi ogni tipo di problematica di conservazione che, in ordine sparso, si ritrova su tutto il sito di Pompei e anche altrove. Questo elemento rende dunque Porta Nocera il luogo perfetto in cui operare dato che una delle idee di fondo di PSPP è proprio quella di creare un patrimonio di esperienze e sviluppare materiali che poi possano essere impiegati anche in altri siti.Bisogna infine ribadire la volontà del progetto di aiutare a diffondere una nuova, consapevole e positiva cultura della conservazione. In questo senso si può leggere l’iniziativa che i partner di PSPP hanno organizzato per i giorni dal 19 al 30 Settembre nell’area del Golfo di Napoli. Si tratta della Scuola estiva “Dialogue on Cultural Heritage in Times of Crisis” finanziata dal DAAD e diretta dal titolare della Cattedra di restauro, tecniche artistiche e scienza della conservazione presso la Technische Universitaet di Monaco di Baviera, il professor Erwin Emmerlin, in collaborazione con alcuni docenti dell’Università di Pisa, la dottoressa Anna Anguissola e la professoressa Lucia Faedo.
La scuola si inserisce nel dibattito stimolato dalle numerose iniziative di conservazione in corso nell’area del Golfo di Napoli e propone a un gruppo internazionale di 14 studenti un percorso formativo articolato. Attraverso visite a siti classici e post-classicici e lezioni frontali, s’illustra il lavoro in corso in quest’area geografica mostrando anche le sfide, di natura non solo tecnica, legate alla difesa e alla conservazione del patrimonio culturale. Alla didattica contribuiranno numerosi esperti di conservazione dei beni culturali. Il corso sarà ospite di vari istituti ed enti dediti alla tutela e alla divulgazione culturale, come per esempio il Goethe Institut dove si terrà una seduta dedicata allo scambio di esperienze e conoscenze scientifiche tra Germania ed Europa del Sud. Oltre ad organizzare la Scuola Estiva DAAD, il PSPP quest’anno affiancherà anche lo scavo archeologico del professor William Van Andringa dell’Università di Lille a Porta Nocera. Due studenti avanzati di conservazione si occuperanno, sotto la supervisione della professoressa Monica Martelli Castaldi, della conservazione dei monumenti presso i quali si svolgerà lo scavo. Questa iniziativa implica, naturalmente, la necessità di riflettere sulla collaborazione auspicabile, ma non sempre possibile, tra conservatori e archeologi durante la ricerca sul campo. Gli studenti selezionati per questa esperienza sono stati formati presso la prima Summer Academy per giovani conservatori che il PSPP ha organizzato lo scorso anno.
Nel 2015, per otto settimane, dieci giovani professionisti della conservazione hanno potuto operare sui monumenti della necropoli di Porta Nocera sotto la direzione di esperti di caratura internazionale. La Summer Academy si propone, essenzialmente, di aiutare a colmare una lacuna nei curricula universitari che non prevedono percorsi formativi specifici per la conservazione in ambito archeologico. Il monumento antico richiede un approccio particolare e lo sviluppo di tecniche mirate da elaborare e sperimentare in situ. L’idea di una specializzazione in quest’ambito, di natura sia teorica che pratica, è confluita nel progetto della Summer Academy, un’esperienza che i promotori del PSPP intendono proseguire nei prossimi anni.
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