L’oscillum è uno dei tanti oggetti che abbiamo in mente, quando affermiamo che la nostra quotidianità e le nostre vite non sono troppo diverse da quelle degli antichi.
Complemento d’arredo in marmo di età romana, l’oscillum potrebbe essere considerato l’antenato diretto dei romantici vasi di margherite o delle belle lanterne in ferro battuto che troviamo comunemente appesi alle travi dei gazebo nei nostri giardini e terrazzi.
Cos’è e com’è fatto un oscillum
Gli oscilla – questo il loro nome al plurale – venivano infatti appesi tramite corde o catenelle ai portici dei giardini oppure ai rami degli alberi nelle domus e nelle ville romane.
Ed erano di varie forme: i più comuni erano piccoli dischi decorati su entrambe le facce, ma esistevano anche oscilla “a pelta”, cioè a forma di mezza luna, oppure rettangolari, che dovevano sembrare dei quadretti sospesi, o ancora a “flauto di Pan”.
I temi delle decorazioni erano praticamente sempre gli stessi: si potevano trovare maschere teatrali, cortei in onore di Dioniso, animali e creature fantastiche, scene tratte dai miti greco romani e scene di culto.
Ma era proprio oscillum il termine con cui venivano indicati questi oggetti anche presso gli antichi? Dove venivano prodotti, e quando? E dove andavano maggiormente “di moda”?
Scopritelo ascoltando la nuova puntata di Archeoparole.
Ascolta la puntata dedicata all’Oscillum
Ascolta “09 – Oscillum, l’arredo da giardino che non vorresti a casa tua” su Spreaker.
Molto interessante il contenuto, efficace la sintesi. Lieve e ammiccante il tono. Grazie!