Da sabato 1 dicembre, Ravenna ha un nuovo museo: Classis Ravenna, Museo della città e del territorio. Si trova a Classe, nel luogo dell’antico porto a sud della città, e racconta la storia della città e del suo lungo legame col mare. Una storia importante che invece oggi a Ravenna quasi non si percepisce, essendo il mare oramai così lontano che non si vede più.
Il museo di Classe nel vecchio zuccherificio
Il museo è ospitato in un ex zuccherificio dismesso negli anni Ottanta del secolo scorso, e racconta anche la storia della fabbrica e dei molti ravennati che vi hanno lavorato e che hanno legato la propria vita alla coltivazione e alla trasformazione delle barbabietole. Una storia importante del Novecento che si lega senza soluzione di continuità alla storia antica, narrata soprattutto attraverso i reperti rinvenuti negli scavi del porto di Classe.
Partendo da Etruschi e Umbri, si passa attraverso il dominio romano e la decisione di Augusto, primo imperatore, di collocare a Classe la flotta imperiale, cosa che ha di fatto trasformatola città. Si racconta poi come Ravenna divenne capitale dell’Impero e grande centro commerciale, e poi ancora capitale dell’Esarcato Bizantino. Fino al suo lento declino nel corso del Medioevo.
Classis Ravenna, non solo un museo
L’edificio del Museo è immenso e ospita anche laboratori di ricerca, di restauro, laboratori didattici. Sarà incubatore di startup e generatore di iniziative culturali per tutto il territorio. È una grandissima scommessa, visto che si trova un po’ lontano dal centro cittadino. Ma è a due passi dalla famosa Basilica di Sant’Apollinare in Classe e dal Parco archeologico dell’Antico porto di Classe.
La scommessa è dunque creare un importante polo culturale, e una porta d’ingresso per tutti i visitatori che vorranno pianificare la propria visita in città. Il compito è stato affidato dal Comune alla Fondazione RavennAntica che gestisce già importanti luoghi della cultura in città, ma è nata agli inizi del nuovo millennio proprio per seguire con decisione il ‘progetto Classe’.
L’inaugurazione di sabato scorso è stato dunque l’importante punto di arrivo di un grande progetto, ma anche il punto di partenza di un piano ancor più grande e complesso. Alla Borsa mediterranea del turiamo archeologico di Paestum, Archeostorie ha incontrato il direttore della Fondazione RavennAntica Sergio Fioravanti. Che ha tracciato per noi un bilancio dell’attività passata e le sue previsioni sul futuro.
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