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Il ninfeo di Quinto Muzio a Segni: un capolavoro restituito alla comunità - Archeostorie Magazine

Il ninfeo di Quinto Muzio a Segni: un capolavoro restituito alla comunità

19 Ottobre 2018
Domani grande festa a Segni (RM): sarà finalmente visitabile un ninfeo che ha fatto la storia dell’architettura occidentale

L’inaugurazione sarà domani sabato 20 ottobre alle 10.30 ed è occasione da non perdere. A Segni, comune a sud della capitale, sarà finalmente visitabile il cosiddetto Ninfeo di Quinto Muzio. Non una fontana qualsiasi ma ‘firmata’ da un architetto sicuramente molto famoso, se persino il grande Vitruvio lo nomina ricordando il tempio da lui costruito su incarico di Caio Mario per celebrare la vittoria sui Cimbri e i Teutoni. Insomma un’archistar dell’epoca, che è quel periodo tra II e I secolo a.C. quando molti greci giunsero a Roma portando la loro arte ellenistica. Q. Mutius fu molto probabilmente uno di loro.

Firmando il ninfeo ha voluto sancire la propria paternità su un genere architettonico che nel mondo romano -e poi in tutta l’architettura occidentale- avrà grande fortuna. Ecco perché questo ninfeo è così importante. È costituito da un arcone articolato in nicchie che paiono tanti antri naturali grazie alla decorazione di pomici, conchiglie e perline in blu egiziano. Il tutto per coprire una grande vasca con vista verso la valle.

Il ninfeo è stato scoperto nel 1995 e studiato da Francesco Maria Cifarelli, ma solo nel 2013 il Comune di Segni ha potuto acquistarlo e far partire l’iter che -tra scavo, restauro e realizzazione del padiglione per  conservarlo- si concluderà con l’inaugurazione di domani. Una grande festa per un capolavoro finalmente restituito alla comunità.

Autore

  • Cinzia Dal Maso

    ​Tre passioni: il mondo antico, la scrittura, i viaggi. La curiosità e l’attrazione per ciò che è diverso perché lontano nello spazio, nel tempo o nel pensiero. La voglia di condividere con tanti le belle scoperte quotidiane. Condividerle attraverso la scrittura. Un solo mestiere possibile: la giornalista che racconta il passato del mondo. Scrive su temi di archeologia, comunicazione dei beni culturali, uso contemporaneo del passato, turismo culturale per i quotidiani La Repubblica e Il Sole 24 ore, e per diverse riviste italiane e straniere. Dirige il Magazine e il Journal di Archeostorie.

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