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Savefaragola: quando l'archeologia diventa un gesto ribelle

Savefaragola: quando l’archeologia diventa un gesto ribelle

5 Settembre 2018
A un anno dall'incendio che ha distrutto la villa romana di Faragola (FG) l’iniziativa Savefaragola mira, con visite guidate in tutta Italia, a raccogliere fondi per la rinascita del sito archeologico. Chiede insomma a tutti noi il gesto ribelle di chi non si lascia intimidire.

Accadeva un anno fa. Il sito archeologico della villa romana di Faragola, in provincia di Foggia, nella notte tra il 6 e il 7 settembre veniva divorato dal fuoco. Distrutto. E pare che l’incendio sia stato di natura dolosa, anche se a tutt’oggi non si sa nulla delle cause o dei colpevoli.

Oggi, a un anno di distanza, mentre le cronache e l’opinione pubblica non serbano quasi più memoria di quella tragedia, il progetto Savefaragola punta di nuovo i riflettori su quel luogo di enorme importanza archeologica. Come? Con una maratona di visite guidate in tante località ‘archeologiche’ d’Italia (qui la mappa aggiornata) che –fino al 30 settembre– mira a raccogliere fondi da destinare al recupero dell’area archeologica. Per farla rinascere. Per scongiurare il rischio che cada nell’oblio.

Savefaragola è dunque il gesto ribelle di chi non si lascia intimidire. Risponde alla distruzione e alla violenza con la divulgazione scientifica e la sensibilizzazione della gente. Chi partecipa alle visite guidate di Savefaragola diventa un dissidente, un libero pensatore, un individuo che oppone il suo rifiuto al degrado e alla criminalità legata ai beni culturali del nostro paese. Il suo è un atto prima di tutto etico, che richiede coraggio perché quello del ribelle è un gesto che porta l’individuo fuori dal coro. Ma soprattutto mette chi lo fa in opposizione ai suoi simili e a un sistema di indifferenza che normalizza ormai il nostro vivere comune.

Savefaragola, prove di mecenatismo 2.0

Savefaragola è frutto dell’incontro tra una associazione di professionisti della cultura, The monuments people e una startup digitale, Guido tour sharing, che opera nel turismo culturale con lo scopo di diffondere pratiche collaborative (tour sharing) e mettere in contatto guide professioniste (turistiche e museali) e turisti individuali, per favorire un turismo più inclusivo e accessibile.

Come fondatore di Guido, intendo dimostrare che si può fare innovazione attraverso il digitale per attivare nuovi comportamenti culturali. Savefaragola è quindi per me un esperimento d’innovazione sociale nel campo del fundraising. Insieme a The Monuments People, noi di Guido vogliamo cambiare il modo di fare mecenatismo attraverso pratiche di crowdfunding ‘attive’ e ‘social’.

Savefaragola si basa su due principi cardine:

Chi dona riceve subito. Oggi le donazioni online rendono semplice questa pratica permettendo a tanti progetti no profit di raccogliere fondi attraverso SMS o bonifici elettronici. Chi lo fa spesso si limita a leggere un’informativa sulla causa da sostenere. Al contrario, Savefaragola vuole introdurre un principio attivo di partecipazione e di immediato giveback. La donazione consente di partecipare a una visita guidata, un’esperienza culturale sul campo, e donare diventa quindi un modo di formarsi e di crescita personale, oltre che un sostegno a una iniziativa benefica.

Chi dona (ri)trova un amico. Vogliamo rendere il ‘dono’ un gesto contagioso, la solidarietà una esperienza collaborativa. Per questo chiediamo a tutti di partecipare portando un amico. C’è qualcosa di ‘umano’ nel condividere le proprie buone cause e Savefaragola vuole incentivare questo comportamento. Inoltre, il meccanismo del tour sharing permette a tanti individui diversi di aggregarsi a uno stesso evento culturale, il cui format prevede sempre un momento conviviale a fine visita per favorire dinamiche sociali attorno al patrimonio ‘sostenuto’.

Il ricavato viene devoluto all’Associazione Apulia Felix, attivamente impegnata nel recupero del sito archeologico di Faragola.

Come funziona

Sostenere Savefaragola è semplice:

1. Scegli un evento dal portale www.iloveguido.it nella pagina dedicata al progetto;
2. Porta un amico e passa parola. Chi non può partecipare, può anche scegliere un tour e donarlo a qualcuno. Così da fare felici due persone: chi dona e chi lo riceve!
3. Il format, denominato Illuminati ad arte, prevede che l’esperienza si svolga al
crepuscolo per poter utilizzare candele, fiaccole, lanterne e chi più ne ha più ne metta, per
l’illuminazione dei monumenti scelti!

Savefaragola: l’archeologia accessibile

Poiché l’archeologia non è mai solo studio di antichi oggetti ma è anche identità sociale, Savefaragola vuole dimostrare che l’archeologia può fornire un miglioramento concreto delle condizioni di vita in campo sociale e culturale. Savefaragola è un programma educativo animato da professionisti della cultura che mettono in campo le proprie competenze e donano gran parte del ricavato a favore del recupero e la valorizzazione di un bene culturale. Attraverso uno storytelling autorevole, si propone come alternativa alle trasposizioni contraffatte e volutamente accattivanti della storia che rischiano spesso di essere le uniche informazioni usufruite dalla comunità.

L’archeologia, in quanto ricostruzione del rapporto fra l’uomo e il territorio, “è testimonianza e documentazione delle scelte del nostro passato e premessa per quelle del nostro futuro” (Giovanni Maria Flick). Savefaragola si pone come occasione collettiva e dal basso per attuare sul campo un’archeologia pubblica che sappia conciliare la conservazione con la fruizione comune del nostro patrimonio storico e culturale, e si ponga come momento di riflessione attiva sul significato sociale di quel patrimonio.

Fallo anche tu

Le guide, i musei e le aree archeologiche che ancora volessero inserire dei propri itinerari per sostenere Savefaragola sono i benvenuti. Scrivete a:
Ilario de Biase: info@iloveguido.com – www.iloveguido.it – 338124370
Gruppo facebook “Amici di #savefaragola”.

Autore

  • Ilario de Biase

    Curatore indipendente e guida museale, ha collaborato con enti pubblici (Parc archéologique européen), associazioni (Antrocom Onlus, ADM - Associazione Didattica Museale) e privati (AlterMuseo e Mentecreativo.it) alla progettazione e mediazione di percorsi espositivi. Ha seguito un percorso universitario in Italia e all'estero (Francia, Malta) focalizzato sul Cultural Heritage. Fondatore di Guido Tour Sharing, una startup per la valorizzazione del patrimonio culturale (www.iloveguido.com), s'interessa di service design per i beni culturali, marketing e comunicazione. Quando non pensa a Guido corre sulla Martesana o costruisce collane di conchiglie con tecniche paleolitiche per la sua compagna.

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