“Un capolavoro di sintesi” è stata l’esclamazione di mio marito al termine di Welcome to Rome, il nuovo progetto che Paco Lanciano (questa volta lui solo, senza Piero Angela) ha dedicato alla città eterna. Un vero spettacolo in una sala cinematografica tutta rimessa a nuovo, l’Augustus a corso Vittorio. Un racconto della storia della città fatto di immagini, luci, effetti tridimensionali e un grande plastico. Semplice, lineare, elegante: in sintesi, perfetto.
Welcome to Rome: 2700 anni di storia in mezz’ora
Non si indossano occhiali speciali né altra faticosa appendice elettronica dei nostri corpi, ma si sta comodamente seduti in poltrona e si ammira. Ed è bello. Il plastico è di fronte a noi, bianco candido con tutta l’orografia dell’area di Roma in evidenza, e si anima con videoproiezioni diverse mostrando com’era Roma in tutte le epoche della storia. Cominciando addirittura dalla preistoria – dalla conformazione geologica che ha favorito la nascita della città – per giungere ai nostri giorni tra etruschi e romani, barbari e carolingi, papi e piemontesi. Sulle pareti tutto intorno e sul soffitto, scorrono le immagini degli eventi. Si è, per così dire, avvolti dalla città tutta.
Per mezz’ora. Migliaia di anni di storia sono condensati in una sola mezz’ora. È una sintesi estrema, per l’appunto. Sono stati scelti argomenti e linguaggi veramente comprensibili a tutti, a genti di culture e conoscenze diverse. Una scelta di una cura e precisione impressionanti. Avete presente il Toro di Pablo Picasso, quel toro disegnato prima con tutti i dettagli, e poi modificato e semplificato fino a giungere a pochi segni essenziali? Segni che però trasmettono tutta la potenza dell’animale. Ecco, Welcome to Rome mi ha ricordato il Toro di Picasso. La semplicità che sa dire tutto, che è il punto d’arrivo di una faticosa ricerca, “la sofisticazione ultima” come diceva già Leonardo da Vinci.
Quale pubblico?
Lo stesso format ‘plastico + video’, e la medesima sintesi estrema, servono anche a raccontare in altre postazioni, e in pochissimi minuti, la storia di grandi monumenti di Roma come i Fori imperiali tutti e il Foro di Augusto in particolare, Castel Sant’Angelo, San Pietro. Così Paco Lanciano si rivolge a chi Roma non la conosce e vuole farsi un’idea, stimolare curiosità e orientare la visita. Strizza l’occhio anche a chi ci vive e magari certe cose non le sa o non le ricorda, ma il target principale pare proprio quello dei turisti. E non a caso si potrà ascoltare il tutto in otto lingue: italiano, inglese, francese, tedesco, spagnolo, russo, giapponese, cinese.
Tuttavia il cinema Augustus non è in posizione comoda per i bus turistici, ed è invero molto piccolo, incapace di gestire grandi flussi di visitatori. È luogo da frequentare solo in piccoli gruppi. Che tipo di successo si attende, dunque, Lanciano? Chi vivrà, vedrà.
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