Un’opera musicale site-specific non si era mai ascoltata. Anche perché è una grande scommessa per pochi eletti soltanto. E infatti pochissimi hanno potuto apprezzare Vibr.Id, l’opera che il maestro Federico Longo ha scritto per la Sala degli Imperatori di Galleria Borghese, quando è stata eseguita il 21 giugno 2022 e il 14 febbraio 2023. Molti hanno seguito l’evento sui canali social del Museo, ma non è proprio la stessa cosa. Non cogli a pieno perché quella musica è stata pensata proprio per quella sala e deve essere eseguita solo lì, e in nessun altro luogo.
Identità vibratoria di un luogo
Quando sei lì invece – e noi di Archeostorie eravamo tra i fortunati – il legame tra sala, opere e musiche lo cogli al volo. Anzi, ti pare così naturale che non potrebbe essere diversamente. Il maestro Longo ha trascorso un anno e mezzo tra le sale di Galleria Borghese per cogliere le vibrazioni e le voci che emanano dai marmi, dai bronzi, dai mosaici, dagli stucchi, dalle ampie volte affrescate. Ha percepito messaggi sonori che parlavano di armonia, di unicità, di essenzialità delle forme, di bellezza. Ha identificato quella che lui stesso ha definito l’‘identità vibratoria’ della Galleria. E l’ha tradotta in note. Ecco perché le devi ascoltare lì e in nessun altro luogo.
Le prime note del pianoforte le riconosci subito: sono diventate il LogoSound di Galleria Borghese, altra innovazione dovuta al maestro Longo. Al giorno d’oggi sempre più aziende capiscono l’importanza di avere un’identità sonora oltre che visiva, ma Galleria Borghese è forse, a oggi, l’unico museo. Poi il pianoforte va, e d’improvviso spunta alle tue spalle il suono del violoncello, e dall’altro lato della sala il clarinetto, e infine il sassofono irrompe. I musicisti e gli strumenti, però, li noti e non li noti, perché hai la sensazione netta che sia la sala tutta a suonare e risuonare. Pare che gli strumenti servano a stimolare il linguaggio musicale che la sala possiede già da sé. È lei la protagonista. Persino alla fine quando il coro colma quasi tutto il suo spazio: le pareti della sala riuniscono tutto in un’unica armonica visione.
Perché un’opera musicale site-specific?
L’opera Vibr.id è stata commissionata al maestro Longo dalla stessa Galleria Borghese, impegnata da tempo in un lavoro di indagine e riproposta delle musiche che il cardinale Scipione Borghese, amante dell’arte in tutte le sue forme, ha voluto per sé proprio come le famosissime opere d’arte. Nell’ambito di questo progetto magistralmente curato dalla storica dell’arte Geraldine Leardi, la Galleria ha riportato in vita anche la vocazione a commissionare arte del cardinale. Con un’opera musicale contemporanea.
Un museo che si fa promotore di arte è un museo vivo, e con Vibr.Id Galleria Borghese dimostra una volta di più la sua vivacità e versatilità. Ha voluto un’opera totalmente in linea con la propria tradizione e i propri valori, capace di raccontare il museo a tutti attraverso il linguaggio universale della musica. Si faranno forse altre rappresentazioni per far godere anche ad altri il privilegio che noi abbiamo avuto, però l’opera è stata registrata e presto circolerà ovunque. Un’opera per pochi, dunque, ma che fa conoscere Galleria Borghese e la sua unicità nel mondo intero.
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