“Grazie di esistere” ha detto a Marco Cappelli un ascoltatore del suo podcast, che ha partecipato alla presentazione romana dell’ultimo libro del podcaster, fresco di stampa, Il miglior nemico di Roma (Solferino 2022). E non è stato il solo. Mentre in tantissimi hanno pazientato in coda per avere la sua firma sul libro. Tanti davvero.
Cosa c’è di strano? Che Marco non parla di temi mainstream ma racconta nei minimi particolari tutte le intricatissime vicende del mondo tardo antico. Il suo podcast s’intitola Storia d’Italia, è partito dall’età di Costantino, e da ottobre 2018 a oggi, con una media di un paio di podcast al mese, è giunto solo agli albori del VII secolo.
Una folla di seguaci
Lo confesso, per il tardoantico non ho mai nutrito troppo entusiasmo. Mi capita spesso di perdermi tra i racconti ultraminuziosi di Marco, e quindi di chiedermi: ma chi mai ha la forza di ascoltare episodi che sfiorano l’ora ciascuno? Quanti patiti del tardoantico ci sono a questo mondo? Alla presentazione ho avuto la risposta: pare che non siano poi molti. Tra i fan di Marco che hanno affollato la presentazione romana, gli appassionati o studenti di storia erano relativamente pochi. La maggioranza era gente qualsiasi che adora Marco.
Un tizio mi ha raccontato che deve fare ogni giorno un lungo tragitto in auto per andare al lavoro, e ascolta podcast di ogni tipo. Però Marco non lo ascolta solo, lo segue nelle sue presentazioni, visite guidate, cene goliardiche. Ovunque. Non fa lo stesso con tutti gli altri podcaster.
Lo stile di Marco Cappelli
Perché Marco sa spiegare. Sa essere lucido e chiaro, oltre che coinvolgente. Non solo racconta vicende intricate, ma cerca lui per primo di orientarsi fra versioni contrastanti e spesso poco chiare. E non solo narra i fatti, ma ragiona sui perché, sulle cause e le conseguenze più immediate e su quelle di più ampio respiro. Infine, con estrema onestà, avverte sempre quando presenta una propria opinione.
Marco, insomma, sa rendere la storia viva e familiare, innanzitutto a se stesso. Lui che ha studiato economia e dirige l’ufficio marketing di una multinazionale, divora libri di storia per passione. E la sua passione si sente tutta. Marco non sale in cattedra ma dice: questo è quel che ho capito io. Ed è pronto a dibattere di tutto con tutti. Puoi inviargli qualsiasi domanda tramite uno qualsiasi dei suoi molteplici canali social, e lui ti risponde. È, insomma, molto più disponibile e attivo di molti nostri cattedratici che dovrebbero esserlo per mestiere.
E poi, ha l’occhio dell’economista che nel guardare alle vicende storiche non guasta mai. Follow the money e non sbagli. Grazie a Marco, io ho compreso molte dinamiche dell’impero romano che dai manuali di storia mi erano rimaste totalmente oscure. E non credo di essere la sola.
Il pifferaio magico
Marco ha insomma parecchie frecce al proprio arco che lo hanno trasformato in una sorta di pifferaio magico. Trascina le folle con la forza della sua voce, e col suo infaticabile entusiasmo. Ovunque vada, trova un suo fan ad accoglierlo, e magari anche ad organizzare un incontro con lui. Sta tessendo una rete fantastica.
Non si esime, infine, dal trasmettere l’importanza della storia antica per noi oggi. Lo fa naturalmente, narrando le vicende antiche come se fossero accadute a un suo amico poco prima, così che l’attualità del racconto antico risulta palese. Ma lo fa anche di proposito. Il suo primo libro Per un pugno di barbari (Solferino 2021), è in pratica il prequel del podcast perché racconta la crisi del III secolo quando gli imperatori romani venivano acclamati e deposti da un giorno all’altro. L’analogia con molte vicende recenti è più che palese a tutti.
I Goti visti dai Goti
Il secondo libro è, se vogliamo, ancora più intrigante perché racconta le vicende dei Goti dal punto di vista dei Goti stessi e non dell’impero romano, come siamo soliti leggere nei nostri libri di storia. Dunque ribalta la prospettiva. E rivela la natura di un popolo che ha migrato non per scelta ma per necessità, e nel migrare si è mescolato ad altri popoli dando vita a realtà diverse e nuove.
Nei secoli trascorsi ai confini dell’impero, poi, ha condiviso costumi e culture anche con i Romani. Tra i ‘barbari’, i Goti sono stati i primi a integrarsi nell’impero e a costruire quella cultura romano-barbarica che sarà all’origine dell’Europa medievale. Tuttavia non si sono mai fusi coi Romani, ed è stata la rovina loro e forse anche dell’impero.
Costretti dagli Unni ad attraversare il Danubio e dai Romani a combattere, i Goti hanno vinto l’imperatore ad Adrianopoli. Una vittoria che li ha inorgogliti oltre misura, e per contro ha fatto crescere nei Romani quell’atteggiamento xenofobo che fino ad allora non avevano mai avuto (perché i ‘barbari’ immigrati sono sempre stati utili all’impero). Da qui lo sterile scontro anziché il fruttuoso incontro.
Ma forse, aggiunge Marco Cappelli, la vera ragione del crollo dell’impero è stata l’ambizione dei suoi governanti che hanno pensato più al proprio tornaconto che al bene comune. Nessuno di loro ha dato spallate all’impero ma tutti, uno dopo l’altro, l’hanno pian piano corroso. Suona familiare?
Dal podcast ai libri
Marco stesso ha ammesso che non sarebbe mai riuscito a scrivere un libro senza aver prima fatto il podcast. Greazie al podcast ha imparato a separare gli argomenti in sezioni, trattandole una dopo l’altra. E in effetti il primo libro ha proprio il sapore di tanti podcast uniti assieme: la struttura dei singoli capitoli è inevitabilmente ‘da podcast’ o, meglio, da prodotto seriale. Mentre nel secondo libro c’è, palese, un grande ed encomiabile sforzo per dare unità al discorso, pur mantenendo lo stile colloquiale che è la ‘cifra’ di Marco e il segreto primo del suo successo.
Rimane a questo punto una sola, ultima domanda: ma terminata la storia tardoantica tra chissà quanti anni, il nostro Marco cosa s’inventerà?
Marco Cappelli
Il miglior nemico di Roma
Storia dei Goti: rivali e alleati dell’impero
Solferino, 2022, pagine 480, euro 19,50
Marco Cappelli
Per un pugno di barbari
Come Roma fu salvata dagli imperatori soldati
Solferino, 2021, pagine 480, euro 18
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