Che podcast e museo stiano bene assieme e l’uno sia utile all’altro, è dimostrato dal grande numero di musei che si sono lanciati nel mondo dei podcast. Ma cos’hanno fatto esattamente? E ci sono modi diversi di instaurare collaborazioni tra istituzioni culturali e podcaster?
Ne parleranno sabato 27 novembre 2021 alla Borsa del turismo archeologico di Paestum alcuni tra i più quotati podcaster italiani, tutti autori del libro a più mani Branded Podcast. Dal racconto alla promozione, come ‘dare voce’ ad aziende e istituzioni culturali, curato dalla nostra Chiara Boracchi.
Podcast e Generazione Z
Da anni oramai si dice che il podcast è il ‘medium del momento’ perché da anni gli ascolti sono in aumento costante. E il trend pare destinato a continuare. Investire in un podcast non è quindi solo un modo per raggiungere un pubblico diverso dal proprio, ma poiché i podcast non tramontano e si ascoltano all’infinito, è anche un pubblico in continua espansione. Ed è sempre più giovane. Le ultime statistiche dicono chiaramente che i podcast stanno dilagando tra Millennials e Generazione Z che affermano, tra l’altro, di avere più fiducia nei podcast che nei media tradizionali, e di volersi informare proprio con i podcast. Dunque se vuoi catturare gli adolescenti, fai un podcast!
Ma che tipo di podcast? É qui che molti musei italiani ancora sbagliano perché nei loro podcast parlano in genere di se stessi e delle proprie opere. Ripetono insomma quel che dicono già al loro interno. Ma un podcast è destinato a uscire dal museo e quindi può e deve offrire immagini diverse. Può affrontare temi della contemporaneità partendo da opere e idee del museo, dimostrando così quanto la storia aiuti a comprendere i problemi del mondo. Un podcast insomma deve far capire a tutti che un museo è come una piazza dove si può discutere di tutto, e usando gli strumenti più disparati. Un podcast può dare all’esterno l’immagine del museo come realtà altamente dinamica.
Podcast da museo
Come farlo? Anche qui gli errori attuali sono molti. Podcast è termine tecnico che descrive un prodotto audio fruibile via web on demand, ma negli anni i podcast hanno sviluppato una struttura e un linguaggio propri, un loro modo peculiare di narrare fatto di un mix sapiente e calibrato di parole, musiche e suoni. Fare podcast non significa semplicemente parlare a un microfono ma richiede competenze diverse e alta professionalità in molti campi. Perché solo un podcast ben fatto sa provocare quell’ascolto profondo che va dritto al cuore e genera intimità e fiducia.
A Paestum ragioneremo approfonditamente sulle caratteristiche dei podcast e in particolare dei podcast ‘da museo’. Valuteremo casi concreti a partire dal nostro Divina Archeologia Podcast, il podcast che noi di Archeostorie abbiamo appena realizzato con Andrea W. Castellanza e Sebastian Paolo Righi di NWFactory.media per il Museo archeologico di Napoli. E dall’ultimo nato in casa Archeostorie, Masterpiece, racconto personalissimo e originale di alcuni capolavori dell’arte antica. Incita tutti a guardare l’arte con propri occhi. Domani la prima puntata!
Ma andremo ben oltre. Parleremo anche di come i podcast si possano integrare con le guide audio utilizzate all’interno del museo, così da renderle più ‘narrative’ sia nei testi che nelle atmosfere sonore. E parleremo di come quelle stesse atmosfere sonore possano caratterizzare particolari sale dei musei o anche interi percorsi di visita. Un museo si deve visitare con tutti i sensi, e deve perciò avere una propria caratteristica identità audio proprio come ha una sua identità visiva.
Podcast e museo
Ci sono però anche altri modi di coniugare podcast e museo. Certi podcast hanno ascolti importanti, si contano a milioni. E spesso dedicano episodi a interviste o a temi collegati col proprio. Non ci crederete, ma alcuni di questi podcast ‘milionari’ parlano proprio di storia e di archeologia. Perché dunque non farsi ospitare da loro? A Paestum Marco Cappelli, autore dell’acclamatissimo e strapremiato podcast Storia d’Italia, ci spiegherà come fare.
E oramai i podcaster sono delle star come gli scrittori, i registi, i cantanti, gli attori. Il podcasting è una forma d’arte e i podcaster vengono invitati ovunque, per la loro arte e i temi che trattano. Perché non invitarli anche in museo, specie se il tema del podcast è attinente a una sua opera o un suo progetto? Un esempio recentissimo: il talk Sulla razza tenutosi alla Galleria nazionale d’arte moderna il 23 novembre 2021 nell’ambito del public program del Museo Decanonizing (ispirato al progetto Canon dell’artista spagnolo Mateo Maté). Ospiti di punta, le autrici del podcast Sulla razza, per l’appunto.
Insomma la carne al fuoco è tantissima ma l’idea di fondo è chiara: finora i musei hanno troppo trascurato voce e suoni relegandoli a orride audioguide o poco più. È tempo di cambiare rotta: il branding dei musei passa anche attraverso voce e suoni. Ogni museo deve avere la propria personalissima voce.
Ci si ascolta (e ci si vede, anche) a Paestum!!!
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