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Dai Medici all'Art Bonus: in Toscana mecenati si nasce

Dai Medici all’Art Bonus: in Toscana mecenati si nasce

3 Maggio 2017
La Toscana ha da poco approvato una legge regionale (18/2017) che prevede agevolazioni fiscali per le elargizioni liberali a sostegno di progetti sul patrimonio culturale e paesaggistico toscano, sia pubblico che privato, ribattezzata Art Bonus Toscana. Archeostorie ha incontrato Gianni Anselmi, promotore di questa legge, per farsi spiegare nel dettaglio come funziona.

Maledetti Toscani! Se non ci fossero bisognerebbe inventarli. Perché le origini non sono acqua, e loro cultura e mecenatismo ce l’hanno nel Dna.

Nel 2012 infatti avevano avviato, con due anni di anticipo rispetto all’Art Bonus (Lg. 106/2014), una specifica politica fiscale (L.R. 47/2012) che prevedeva un credito d’imposta sull’IRAP (l’imposta regionale sulle attività produttive) pari al 20% delle elargizioni liberali effettuate a favore del patrimonio culturale e paesaggistico toscano.

Questa legge, però, funzionava poco e male: aveva limiti che dovevano essere superati. Così il 28 marzo scorso, il Consiglio regionale ha approvato una nuova legge sulle Agevolazioni fiscali per il sostegno della cultura e la valorizzazione del paesaggio in Toscana, già nota come Art Bonus Toscana (L.R. 18/2017).

A presentare la nuova legge è stato il consigliere piombinese del Pd Gianni Anselmi, Presidente della Commissione ‘Sviluppo economico e rurale, cultura, istruzione, formazione’, che abbiamo incontrato nel suo ufficio a Firenze, per farci spiegare nel dettaglio come funziona il nuovo Art Bonus Toscana.

Art Bonus Toscana: agevolazioni fiscali per beni sia pubblici che privati

 

“Si tratta di un’agevolazione fiscale sulle erogazioni liberali effettuate a favore di progetti di promozione e valorizzazione del patrimonio culturale, pubblico e privato, e del paesaggio della Toscana”, spiega Anselmi.

Gli interventi ammissibili sono riconducibili a due tipologie principali: i progetti di interesse regionale, coerenti con gli indirizzi strategici contenuti nel DEFR (Documento di economia e finanza regionale), e quelli già compresi nell’Art Bonus nazionale.

Art Bonus Toscana immagine Regione

Art Bonus Toscana Logo

Per quanto riguarda il primo tipo, sarà ogni anno la Giunta regionale a scegliere, tra i progetti presentati, quelli che potranno beneficiare degli sgravi fiscali. Criteri preferenziali per essere selezionati saranno la presentazione del progetto da parte di un ente locale e la necessaria ricaduta economica, culturale o paesaggistica a livello sovracomunale. “Ma la novità più interessante – sottolinea Anselmi – riguarda il fatto che mentre l’Art Bonus nazionale è dedicato esclusivamente ai beni di proprietà pubblica, la legge toscana prevede agevolazioni fiscali anche per le donazioni a favore di progetti su beni culturali o paesaggistici di proprietà privata”, purché approvati dalla Giunta. Si tratta di uno straordinario passo avanti, che ci auspichiamo venga presto recepito anche a livello nazionale.

Il mecenate fiorentino Giovanni de' Medici precursore dell'Art Bonus

Giovanni de’ Medici mecenate prima dell’Art Bonus

Come funziona

Gli sgravi fiscali corrispondono a un credito d’imposta, ovvero uno sconto sull’IRAP pari al 40% della donazione per i progetti del primo tipo e del 20% per quelli del secondo, cumulabili in questo caso con le detrazioni previste dall’Art Bonus.

“Il credito d’imposta complessivo riconosciuto dalla Regione – puntualizza Anselmi – è di un milione di euro l’anno, da dividere al 50% sulle due tipologie di progetti, rispettando i limiti del regime ‘de minimis’ previsto dalla normativa comunitaria”.

L’IRAP però è un’imposta sulle attività produttive e quindi la pagano società, pubbliche amministrazioni e persone fisiche dotate di partita IVA. Il privato cittadino in questo caso non gode di alcun beneficio fiscale, al contrario di quanto avviene con l’Art Bonus nazionale che, incidendo  sull’IRPEF – la tassa sul reddito delle persone fisiche – riconosce un’agevolazione fiscale a tutti i mecenati. Oltre ai progetti, per poter beneficiare delle agevolazioni, anche i mecenati dovranno avere sede legale o stabile organizzazione in Toscana. E poiché il credito disponibile è limitato, dovranno prenotare le proprie agevolazioni: per capirci, finito il milione finite le agevolazioni. I beneficiari, infine, potranno essere enti pubblici o soggetti privati senza scopo di lucro, come le associazioni.

Gianni Anselmi

Gianni Anselmi promotore dell’Art Bonus Toscana

“L’obiettivo della legge – conclude Anselmi – è quello di aumentare la qualità e la quantità dei progetti culturali in Toscana, per rafforzare il cosiddetto federalismo culturale. Ognuno dovrà fare la propria parte: le imprese toscane dovranno investire sul territorio, gli enti pubblici dovranno proporre progetti e segnalare le opportunità ai soggetti interessati. Agevolare gli investimenti sul patrimonio paesaggistico e culturale rientra nella nostra idea di sviluppo e di crescita economica e sociale. Una sfida che si vince tutti insieme”.

Non resta dunque che darsi da fare!

 

In copertina: il PArCo di Poggio del Molino nel comune di Piombino, divenuto area pubblica durante l’amministrazione Anselmi (è stato sindaco dal 2004 al 2012), oggi tra gli interventi previsti da Art Bonus.

Autore

  • Carolina Megale

    Archeologi si nasce! Il suo segreto è la faccia tosta, che usa per trovare finanziamenti per i suoi progetti, in tutti i modi possibili. L’altra faccia, quella nascosta, è segnata da anni di studio, dedizione e determinazione. Cerca di fare il suo mestiere in modo eclettico e di trasmettere a tutti, in aula, al museo e per strada, la passione per un passato che rivive nella nostra società.

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